Al SED di Caserta la teoria del bicchiere d’acqua per la digitalizzazione dell’edilizia

Come il BIM, l’IoT (l’lnternet of Things) e la Blockchain possono interagire e contribuire alla digitalizzazione del settore edile.

Al SED, il Salone dell’Edilizia Digitale di Caserta, in programma dal 27 al 29 Maggio 2021 si parlerà di BIM, di IoT e di Blockchain con l’esperienza diretta di numerose aziende espositrici che hanno fatto di queste metodologie ed approcci lo standard nei loro prodotti e servizi. L’idea di base della fiera, che si terra in presenza, è quella di rafforzare il processo di digitalizzazione nel settore dell’edilizia.
A dispetto di quanto si possa pensare, l’edilizia è uno dei settori meno digitalizzati. Partendo da questo presupposto l’Università di Nottingham Ningbo China arriva ad un interessante studio chiamato “teoria del bicchiere d’acqua” (cup-of-water theory) che spiega come il BIM (Building Information Modelling), l’IoT (l’lnternet of Things) e la Blockchain possano interagire e contribuire alla digitalizzazione.

Le tre tecnologie alla base della teoria

Il BIM, Building Information Modelling, è in definitiva un approccio integrato alla progettazione che persegue l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di uno o più software. Tramite essi tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente. La costruzione virtuale è visualizzabile inoltre come un modello geometrico tridimensionale.
IoT sta invece per Internet of Things, ossia “l’internet delle cose” o anche “internet degli oggetti” e identifica la connessione ad internet di diverse tipologie di oggetti fisici. I dispositivi IoT sono oggetti intelligenti (smart object) in grado di ricevere e trasferire dati su reti wireless, senza richiedere interventi manuali, perché i suddetti oggetti sono integrati con dei dispositivi di elaborazione provvisti di sensori.
La Blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) invece afferisce ad un database distribuito fatto di blocchi di dati che memorizzano transazioni; per essere consolidato all’interno di un blocco, ogni dato, e successivamente ogni blocco prima di essere inserito nella “catena”, viene sottoposto a un processo di validazione. Essa risulta affine al mondo BIM grazie alle sue caratteristiche per la gestione delle informazioni, quali la gestione decentralizzata, la possibilità di registrazione e protezione attraverso firma digitale, la cronologia dei dati.

La teoria del bicchiere d’acqua

Nella sopracitata teoria i dati ed il metodo con cui sono memorizzati e condivisi rappresentano, rispettivamente, l’acqua ed il bicchiere; dunque viene da sé concepire, in funzione della descrizione precedente, BIM e Blockchain come base e pareti del bicchiere ed IoT come acqua. Seppur sviluppati in ambiti differenti (BIM digitalizza le informazioni degli edifici, IoT collega oggetti realistici con internet e Blockchain trasmette i dati in una rete decentralizzata) è grazie all’integrazione di queste tre tecnologie che si può puntare alla digitalizzazione di un settore come l’edilizia: in assenza di BIM non si potrebbero conservare dati, senza Blockchain questi comunque non potrebbero essere gestiti in sicurezza, senza IoT si avrebbe un sistema vuoto. È ancora lunga e in via di sviluppo però la strada per la corretta gestione ed integrazione di questi tre approcci.